PEDAGOGIA

VERSO IL RINASCIMENTO: GLI UMANISTI DI SECONDA GENERAZIONE 

Leon Battista Alberti
Ideali già tipicamente rinascimentali si trovano nel pensiero di Leon Battista Alberti (1404-1472). Nel proemio del suo trattato in volgare Della famiglia appare la figura di un uomo nuovo, che confidando nella propria “virtù”, nel proprio lavoro e nella propria creatività riesce a essere completamente artefice del proprio destino. Dal punto di vista pedagogico Alberti dà molto valore al lavoro, all'attività e all'esercizio, sia in ambito individuale sia in ambito sociale. La sede privilegiata in cui attuare il processo educativo è, secondo Alberti, la famiglia, non solo in forza del modello educativo del padre di famiglia ma degli aspetti complessivi della vita in comune. I suggerimenti didattici di Alberti non si discostano da quelli tipici del suo tempo sopra accennati; in più egli sottolinea con forza l'importanza di una formazione equilibrata in cui l'esercizio fisico è accostato allo studio intellettuale, nell'ottica, tipicamente rinascimentale, di uno sviluppo integrale della personalità. 


Baldessar Castiglion
Il pensiero di Baldessar Castiglione presenta un profondo rilievo filosofico, soprattutto se opportunamente inserito nel contesto culturale in cui è maturato: l'interesse metafisico per che cosa sia realmente l'uomo. Tratto saliente del pensiero moderno è, in campo pratico, l'assunzione di una riflessione mirante a calcolare gli interessi terreni e mondani della collettività, e non stupisce dunque che all'origine del moderno vi siano non già trattati, bensì manuali come Il Cortegiano di Baldesar Castiglione. In Castiglione la preservazione diventa "cortegiania", ossia il soggiornare a corte piacendo al principe.Castiglione, dunque, teorizza quale debba esser l'arte di chi sta a corte descrivendola anzitutto come arte della conversazione: il compito del "cortegiano" è infatti primariamente quello di piacere al principe e la conversazione è appunto uno degli strumenti per generare tale piacevolezza, il torneare con motti ingegnosi, il dispiegare facezie, arguzie e giochi di parole, inscenando un "gioco ingegnoso" che permetta di conversare amabilmente.

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