SOCIOLOGIA

Eriving Goffman


Erving Goffman nasce a Manville, in Canada, l’11 giugno 1922. Il principale contributo di Goffman alla teoria sociale è la sua formulazione dell’interazione simbolica nella sua opera La vita quotidiana come rappresentazione. Per il sociologo canadese la vita sociale è, appunto, una rappresentazione (si parla infatti di metafora drammaturgica), che i gruppi sociali mettono in scena di fronte ad altri gruppi. La vita sociale si divide così in spazi di palcoscenico e di retroscena, cioè in spazi privati, in cui gli individui non “recitano”, e spazi pubblici in cui inscenano invece una precisa rappresentazione. Naturalmente, il comportamento nel retroscena contraddice il comportamento pubblico: una persona insicura, ad esempio, può assumere in pubblico un atteggiamento spavaldo, e mostrarsi invece vulnerabile soltanto nel suo retroscena (ad esempio in famiglia).
La società, sostiene Goffman, si divide in gruppi di audience e di performance (dove ogni individuo, a seconda delle situazioni, appartiene sia a gruppi di audience che a gruppi di performance). Per appartenere ad un gruppo, quindi, bisogna condividere il suo retroscena, che è lo spazio in cui si prepara la rappresentazione pubblica. Condividere il retroscena, però, significa soprattutto conoscere i segreti del gruppo, ossia quelle informazioni che, portate all’esterno, renderebbero poco credibile la rappresentazione.



                                                         

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